booked.net

Ospedale di comunità : cos'è e come funzione

L’Ospedale di Comunità è una struttura della rete assistenziale territoriale e costituisce un’alternativa all’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) nei casi in cui questa non sia possibile o per mancanza di un supporto familiare o perché necessaria un’assistenza infermieristica continuativa.

Offre assistenza infermieristica e alla persona sulle 24 ore. È una struttura territoriale destinata a pazienti con malattie non acute. L’assistenza medica è garantita, con le stesse modalità del domicilio, dal proprio Medico di Famiglia o dai Medici della Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) nei giorni festivi, prefestivi e nelle ore notturne. Per le emergenze viene attivato il 118. Durante il ricovero sono effettuate le terapie, le indagini diagnostiche e le consulenze necessarie prescritte dal medico.

Possono essere ricoverati pazienti, senza limiti d’età, con non autosufficienza, anche temporanea, per problematiche sanitarie non risolvibili a domicilio. Spesso si tratta di persone con malattie croniche in fase di riacutizzazione che non hanno bisogno di un ricovero ospedaliero, ma hanno comunque la necessità di essere assistiti in un ambiente “protetto”.

Il ricovero, programmato e mai in urgenza, avviene sempre su proposta del proprio Medico di Famiglia che valuterà quale percorso assistenziale è più opportuno per il paziente.

L’Ospedale di Comunità è una struttura aperta ai familiari con orari flessibili ed adeguati alle loro necessità. Un familiare o una persona di fiducia può restare accanto al paziente durante tutto il periodo del ricovero. Gli altri familiari o amici possono accedere liberamente durante il giorno purché siano rispettate le esigenze del proprio congiunto e degli altri ricoverati.

Continua a leggere
  1081 Visite

I Frati Conventuali di S.Francesco a Folloni diffidano il Comune di Montella

La notizia è di pochi minuti fa : i Frati Minori Conventuali, tramite il loro avvocato, hanno intimato al Comune di Montella l’ immediata rimozione della tendostruttura ospitata nel parcheggio del Convento di San Francesco a Folloni a Montella.
La struttura è stata utilizzata, durante l’ emergenza epidemiologica, dalla comunità montellese e dei paesi limitrofi quale centro per il prelievo dei tamponi COVID-19.

  717 Visite

Il sogno di Padre Silvio.....

IL SOGNO DI PADRE SILVIO E DEI FRATI MINORI CONVENTUALI DI SAN FRANCESCO A FOLLONI.“ … per cui, nell’ animo vengono a galla tante cose del passato, delle attività svolte, dei contatti avuti, delle partecipazioni a tanti drammi e della soluzione anche di alcuni problemi. Mi è rimasta nell’ animo solo un’ amarezza, noi Frati avevamo nel cuore la voglia di costituire un’ ospedale qui a San Francesco, per beghe politiche, malgrado uno stabile ben attrezzato, il sogno non fu realizzato ed è rimasta forse l’ unica amarezza nel ricordo di tante, bellissime avventure riscontrate e vissute in questa terra d’ Irpinia.”

Frà Paolo GALANTE, attuale Padre Guardiano del Convento e Rizieri BUONOPANE, sindaco del Comune di Montella, si incontrino scevri da qualsiasi pregiudizio e si prodighino per il bene del paese

  673 Visite

Biennale d’Irpinia 2021 – Prima edizione Montella 7-14 agosto 2021

Nasce quest’anno la prima edizione della Biennale d’Irpinia, che avrà come titolo ”Quaranta”, come gli anni passati dal terremoto che ha segnato uno spartiacque nella storia della Campania e del Sud d’Italia.
Il 23 novembre 1980 è una data rispetto alla quale c’è un prima e un dopo nella vita di chi l’ha vissuta e nella percezione delle generazioni successive.

Già nel Novembre del 2018 si tenne al Castello Cavaniglia di Bagnoli Irpino una mostra collettiva, dal titolo “Quasi Quaranta”, che indagava il tema del terremoto e delle sue conseguenze sui paesi e sulla società dell’Irpinia. Quell’esposizione voleva essere un’introduzione alla Biennale che quest’anno si avvia.

La Biennale d’Irpinia vuol diventare negli anni un’occasione per raccontare con gli strumenti dell’arte contemporanea il territorio irpino e, attraverso le sue peculiarità, affrontare temi di valore globale; quest’anno si indagheranno le sensazioni e i segni profondi lasciati da un terremoto nella percezione di chi l’ha vissuto direttamente o indirettamente.
Le crepe dei muri dell’Irpinia non sono diverse da quelle del Friuli, dell’Umbria, del Molise, del Lazio, dell’Abruzzo, delle Marche, dell’Emilia Romagna.

Partecipano all’evento pittori, scultori, fotografi, artisti concettuali, differenti per linguaggi espressivi e provenienza: gli irpini Maria Rachele Branca, Francesco Campese, Alessandro Petriello, Generoso Vella, Stefano Volpe; i marchigiani Carlo Chiatti e Ricardo Aleodor Venturi; gli abruzzesi Alessandro D’Aquila ed Emanuele Moretti; i romani Guglielmo Mattei e Filippo Saccà; il veneto Matteo Bagolin.
A rendere ancora più prezioso l’evento, la presenza di tre opere dei fratelli Elio, Luigi e Rosario Mazzella, artisti di Napoli dalla carriera sessantennale; Luigi e Rosario sono venuti a mancare proprio quest’anno: la mostra è dunque anche l’occasione per celebrarne il ricordo.

Informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

  552 Visite

Consiglio Comunale del 30 luglio 2021 Diretta streaming

Comunale preso la Biblioteca Comunale in Piazza Bartoli in sessione straordinaria, seduta pubblica, con le limitazioni imposte dalle disposizioni vigenti in materia di emergenza Covid-19 per il giorno 30 luglio 2021 alle ore 09.00

in prima convocazione e per il giorno 31 luglio 2021 alle ore 09.00 in seconda convocazione, per trattare il seguente ordine del giorno:
1. Comunicazioni del Sindaco;
2. Lettura ed approvazione verbali seduta precedente;
3.Interrogazioni, interpellanze e mozioni;
4. Assestamento generale bilancio finanziario 2021/2023 - art. 175 D.lgs 267/2000
5. Programma di destinazione di immobili abusivi acquisiti al patrimonio comunale per ordini di demolizione non eseguiti dai responsabili degli abusi - Dichiarazione di esistenza di prevalenti interessi pubblici al mantenimento delle opere;
6. Modifiche di integrazioni al Regolamento di Organizzazione e di Funzionamento del Consiglio Comunale:
7. Progetto di fattibilità tecnico-economica "Lavori di realizzazione di un terminal bus nel Comune di Montella" Determinazioni.
Il Sindaco
Dott. Rizieri Buonopane

  688 Visite

Ciao Montella, sono Ascanio Boccuti

Ciao Vittorio Sica direktor di montella.eu , sono Ascanio Boccuti , vivo a Boston negli Stati Uniti, come tanti montellesi che conosco vedono tutti i giorni le notizie e la camera della piazza facendoci molto felici di questo. (Nella foto Ascanio Boccuti con il padre)
Vorrei ricostruire l'albero genealogico della mia famiglia già a Montella dal 1.600. Se le persone di montella sia con il cognome Boccuti o tutti i montellesi possono darmi qualche notizia dei miei parenti attuali o dei miei parenti passati.
Il mio bis-nonno, Antonio Boccuti, arrivò a New York nel 1886. Viaggiò avanti e indietro diverse volte. Mio nonno, Ascanio Boccuti, è nato a Baltimora, nel Maryland, nel 1903 e da allora la mia famiglia è rimasta a Baltimora. Mio nonno ha avuto 6 figli, 4 maschi e 2 femmine, di cui 4 sopravvivono.
Ho lavorato a lungo con la signora Gambone dei demografici di Montella per trovare i documenti che hanno, fino al 1805.

Non hanno registrazioni del mio antenato Girolamo Boccuti, nato nel 1718 circa. Girolamo sposò Orsola De Vecchis ed ebbero un figlio Francesco Saverio Boccuti nato nel 1748 e morto il 20 ottobre 1827 a Montella.

Posso chiedere chi sarebbe in grado di cercare i documenti per un atto di nascita, battesimo, matrimonio o morte di Girolamo Boccuti e dei suoi genitori?

Sono anche interessato a qualsiasi informazione che possa esistere a Montella su un altro parente, il mio omonimo, Ascanio Boccuti ei suoi (? tre) figli. Credo che Ascanio sia nato a Montella 1686. Uno dei suoi figli, Giuseppe, divenne sacerdote a Montella 1726.

Cordiali saluti,
Ascanio Boccuti

  1015 Visite

Diretta S.Salvatore 25 luglio 2021 Santa Messa Don Davide Banzato e Don Andrea Ciriello.

Diretta dal Santuario del Santissimo Salvatore di Montella. Celebrano la Santa Messa Don Davide Banzato e Don Andrea Ciriello.

  800 Visite

Comunicato stampa dell’Amministrazione comunale di Montella 24 luglio 2021

Comunicato stampa dell’Amministrazione comunale di Montella, Assessorato Politiche sociali e Pari opportunita’. Giovedì 22 luglio 2021, si è insediata l’Assemblea della Consulta delle donne del Comune di Montella: istituzione di partecipazione dal basso, democratica e autonoma, con poteri propositivi e consultivi opera nell’ambito delle pari opportunita’ per promuovere azioni volte alla valorizzazione della popolazione femminile e alla sua partecipazione attiva alla vita politica e amministrativa della città.
La Consulta delle Donne, fortemente voluta dall’Assessore alle pari opportunita’ Anna Dello Buono, e’ un organismo che nasce per dare maggiore impulso alle politiche sociali, culturali, educative e assistenziali della vita amministrativa del Comune , e’ stata istituita dal Consiglio comunale di Montella in data 20 luglio 2020 .
La situazione pandemica non aveva finora consentito la convocazione dell’Assemblea delle iscritte, considerato l’elevato numero delle sue componenti.
Gli spazi aperti dei Giardini del Complesso monumentale del Monte, che ospitano tutte le iniziative di “Rubedo al Monte “, l’Omaggio a Dante del Comune di Montella, hanno dato l’opportunita’ di insediare l’Assemblea delle iscritte per eleggere gli Organi della Consulta:
il Comitato di Coordinamento, composto da Ambra Auad, Mary Cianciulli, Iolanda Dello Buono, Edvige Di Mauro, Maria Michela Natale, Rizzo Carmelina, Angela Ziviello, Anna Dello Buono( componente di diritto come assessore alla Pari opportunita’)e la Segretaria, Mary Cianciulli.
Il Comitato, a sua volta, ha eletto Iolanda Dello Buono, presidente della Consulta e Angela Ziviello, vice-presidente.
Da parte dell’Amministrazione comunale va a tutte le Donne della Consulta un sentito ringraziamento e l’augurio di buon lavoro. La loro partecipazione all’attivita’ amministrativa dell’Ente sarà foriera di miglioramenti e di soluzioni che consentiranno un pieno e consapevole inserimento delle cittadine nella vita economica e politica del paese, uno sviluppo consapevole della responsabilita’ dei ruoli che le stesse occupano. La loro azione non potrà che concorrere al miglioramento della vita di tutti e al bene comune.
Montella 24 luglio 2021 L’Amministrazione comunale di Montella

  457 Visite

Laurea Guido e Andrea Volpe

Congratulazioni a Giuseppe Volpe e Simonetta Fortunato per la laurea in Medicina del figlio Guido e laurea in Scienze Motorie del figlio Andrea

  847 Visite

Giovedì 22 luglio presentazione del Progetto di realizzazione di un Terminal Bus nel Comune di Montella

Giovedì mattina ore 11:30 Conferenza stampa presso la casa comunale di Montella del Sindaco di Montella dott. Rizieri Buonopane ,  dell’Amministratore delegato dell’Air Anthony Acconcia , del consigliere regionale on . Maurizio Petracca per la presentazione del Progetto di realizzazione di un Terminal Bus nel Comune di Montella  con parcheggio,
sale d’aspetto, ristori, info point e servizi igienici, che abbraccerà l’intero territorio dell’Alta Irpinia, mostrando così una volontà da parte dell’azienda di trasporti irpini di andare incontro alle esigenze delle aree interne. Quello di Montella è il terzo nuovo Terminal Bus dell’Air, dopo quello di Avellino e Grottaminarda e consentirà agli utenti di raggiungere, con linee dirette, Avellino, Napoli ed anche l’Università degli Studi di Salerno a Fisciano.
Alla conferenza stampa di presentazione del progetto di realizzazione del Terminal Bus nel Comune di Montella, in programma domani, sarà presente il sindaco Rizieri Buonopane, l’Amministratore delegato dell’Air Anthony Acconcia, il consigliere regionale On. Maurizio Petracca.
La scelta di Montella non è casuale, ma è stata possibile anche grazie alla posizione del comune altirpino, che è il centro nevralgico della viabilità in Alta Irpinia. La realizzazione di questo progetto consente a tutta l’Alta Irpinia, e non solo, di poter usufruire del servizio di trasporto in maniera funzionale alle proprie esigenze, soprattutto vivendo in un territorio dove si avverte una carenza di servizi. 

 

via GIFER

  699 Visite

Il restauro dell’orto botanico nel Parco del Complesso del Monte grazie agli studenti dell’IISS ‘R. D’Aquino’ di Montella

Si terrà martedì 20 luglio alle ore 19 nel Complesso monumentale del Monte a Montella, in una cerimonia aperta al pubblico, l’inaugurazione dell’orto botanico, restaurato dopo anni di oblio in una delle ‘rasole’ del Parco del Complesso grazie al contributo dell’I.I.S.S. ‘Rinaldo D’Aquino’ di Montella.
Saranno il Dirigente Scolastico prof.ssa Emilia Strollo ed il Presidente dell’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento Michele Santoro a dare il via alla cerimonia che restituisce al Complesso questa splendida raccolta di specie arboree, nel passato utilizzate per usi alimentari, officinali, ornamentali, tintori.
Parteciperanno, con i confrati dell’Arciconfraternita e docenti ed alunni dell’Istituto, il Sindaco di Montella Rizieri Buonopane, il Padre spirituale dell’Arciconfraternita Don Franco di Netta e Padre Cyrillo dei Frati Minori Conventuali del Monastero di San Francesco a Folloni.
Il rifacimento dell’orto botanico all’interno del Complesso monumentale del Monte laddove ne esisteva già uno, nel tempo andato perduto, ha seguito le linee principali tratte da una attenta analisi del Piano d’Azione per gli Orti Botanici dell’Unione Europea (Action Plan for Botanic Garden in the European Union).



Il restauro, voluto dall’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore di Montella all’interno del Piano Scuola Estate 2021 del MIUR, è stato realizzato all’interno del Parco del Complesso monumentale del Monte, proprietà dell’Arciconfraternita Santissimo Sacramento, grazie alla disponibilità del Presidente dell’Arciconfraternita Michele Santoro e dei confrati ed alla collaborazione di esperti, educatori e docenti, sotto l’attenta guida del prof. Salvatore Pizza (dott. agronomo e dottore di ricerca in sistemi colturali, forestali e scienze dell’ambiente); ha visto come attori protagonisti gli studenti dell’Istituto Superiore, che hanno riproposto questo “Museo della Natura” per il recupero delle medesime piante e colture dell’epoca medievale che davano sostentamento ai frati.
L’idea è stata quella di dare l’opportunità ai ragazzi di lavorare alla progettazione prima e alla realizzazione e cura poi di quell’ormai dismesso orto originario con la messa a dimora di singolari piante officinali.
Come queste ultime hanno particolari principi attivi da cui deriva un possibile impiego terapeutico, anche l’intento del progetto ha avuto finalità similari. L’obiettivo, infatti, è stato quello non solo di approfondire ed accrescere la conoscenza del territorio, della propria terra d’origine, della storia e delle tradizioni della stessa, quanto quello di far sì che i giovani si “incontrassero” con il “mondo esterno” e con il terzo settore; per fare in modo che si promuovessero stili cooperativi per gli studenti, favorendo la socialità e la responsabilizzazione.
L’Arciconfraternita si è resa sostenitrice d’intesa, in collaborazione con il mondo della scuola, per finalità educanti e creative per i nostri ragazzi, capitale sociale, espressione del territorio moderno e futuro.
Per l’Arciconfraternita si è trattato dell’ennesimo step nel percorso di sviluppo, fruizione e valorizzazione del Complesso del Monte, un percorso da sempre perseguito e concretizzatosi in questa estate con una serie di importanti iniziative.
“Il restauro dell’orto botanico è stata una magnifica idea, splendidamente immaginata e realizzata. Coinvolgere gli studenti e farli riappropriare del loro territorio, della loro storia, della loro cultura è quanto di più importante possiamo insegnare. Per questo i nostri sinceri ringraziamenti alla prof.ssa Strollo ed a tutto il corpo docente del ‘Rinaldo D’Aquino’ di Montella per questa donazione; tra questi in particolare all’amico Salvatore Pizza, che ha contribuito anche con la sua competenza professionale“, ci dice Michele Santoro.
E continua: “Questo restauro, che segue quello della statua lignea di S. Francesco offerto da Rotary Hirpinia Goleto e Altergon e l’evento Rubedo al Monte organizzato con il Comune di Montella, rappresenta un ulteriore esempio di collaborazione con società civile ed istituzioni, locali e nazionali, per momenti di sensibilizzazione, coinvolgimento e tutela, nella convinzione della proprietà che la riconosciuta bellezza del Monte possa rappresentare punto di attrattiva e dunque momento di sviluppo anche economico dell’intera Valle del Calore”.



Da par suo il progetto “Museo della Natura” vuole essere il collante costante e solo il punto di partenza per il nuovo anno scolastico; sicchè non mancheranno fasi di attività laboratoriali e di peer tutoring sul campo lì dove, le attività ludico-creative legate all’ambiente, alla sostenibilità, alla cittadinanza attiva e alla vita collettiva, possano accompagnare l’intera società scolastica a curare ciò che ha seminato, perché possa guardare ed ammirare i frutti di ciò che ha ideato, progettato e realizzato.

Continua a leggere
  558 Visite

Grande staffetta di Obiettivo3 a Montella il 20 luglio

Il 20 Luglio  grande staffetta di Obiettivo3 in Campania.L'unica tappa Camapana che farà da Benevento a Montella. Diamo tutti  tanto  supporto alla manifestazione e a Lucia Nobis  La sera a Montella ci sarà la proiezione del docufilm della grande staffetta dello scorso anno, con tanto di Pizza da Zia Carmela (ovviamente da prenotare), e questa parte della festa non potete proprio perderla!   Ovviamente se conoscete qualcuno con disabilità motoria o visiva (anche dovute a malattie di vario genere) che voglia fare sport è il momento di buttarsi! Ci sarà la possibilità di provare l'handbike o approcciare altri sport e presentare la candidatura al progetto Obiettivo3 di Zanardi!

  424 Visite

La rivolta montellese del 1487 di Marino Giovanni

Il prode capitano Garsia de Cabanillas da Valenza accompagnò Re Alfonso aragonese in Italia distinguendosi per valore e lealtà tanto da essere premiato nel 1445 anche con il feudo di Montella. A detta degli stessi montellesi ebbe così inizio per loro cosiddetta età dell’oro con Giovanni, Diego e Troiano. Purtroppo non furono anni facili: la congiura dei Baroni e, a fine secolo, la guerra fra francesi e spagnoli resero turbolenta la situazione politica con improvvisi cambi di casacca o di posizionamento per l’una o per l’altra fazione. Nel 1486 fu inviato a Montella come Commissario Regio fiscale un certo Giusto Citarella di Maiori il quale con un colpo di mano si nominò Governatore generale della contea e si ritirò nel Castello di Bagnoli suscitando il sospetto dei Montellesi di perdere conte e contea. Il malumore si trasformò in aperta ribellione. IL 21 gennaio del 1487, al suono delle campane alle armi, circa duecento montellesi, “armati di armis prohibitis” ( lance, spade, ronconi, forconi, corazze) si diressero risoluti verso Bagnoli, preceduti a cavallo a Annunzio Zuccarino Barone dei Cannavali. Quando furono giunti sotto il Castello di Bagnoli, incominciarono ad urlare: “Viva lo ducha de Melfe e lo Conte de Montella”. IL governatore Citarella, richiamato dalle grida dei manifestanti, uscì dal castello e andò incontro ai rivoltosi. Ma il barone Zuccarino gli si parò davanti e gli gridò contro: “ Fermati traditore” e cercò di trattenerlo fino all’arrivo dei rivoltosi. Il povero Citarella, vista la mala parata, riuscì a stento con l’aiuto di alcuni cittadini bagnolesi a riparare di nuovo fra le mura del Castello. I manifestanti allora dopo aver gridato a più riprese da sotto le mura minacce tipo : “Vati con Dio traditore, che se nui ti potevamo tenere in mano lo più grosso peczo volea esser la orechia”, si avviarono verso la casa baronale occupata dal Governatore e la saccheggiarono. Infine fecero ritorno a Montella. A fine novembre, su denunzia del Citarella, alcuni montellesi in vista, considerati i caporioni della rivolta e dei rioni scesi in piazza, furono convocati per essere processati. Non sappiamo nulla della conclusione del processo: probabilmente i rivoltosi se la cavarono pagando una multa.

  506 Visite

Benedizione e riapertura della Chiesa del Purgatorio

Confraternita di Maria SS. del Carmelo e delle Anime Sante del Purgatorio - Benedizione e riapertura della Chiesa del Purgatorio

  826 Visite

Partenze dei montellesi per gli USA dal 1953 al 1971

Partenze dei montellesi per gli USA dal 1953 al 1971 -Elenco dei nomi delle persone partite da Montella verso gli Stati Uniti dal 1953 al 1971. L'elenco è tratto dal registro di partenze dell'Agenzia di Viaggio di Giuseppe Sica.

  588 Visite

Laurea Giovanni Hermes Boccia

Congratulazioni a Giovanni Hermes Boccia per il conseguimento della laurea Culture digitali e comunicazione alla federico II di Napoli - Tesi in il potenziale di innovazione della coltura della castagna in irpinia

  733 Visite

“Ciucci”, “ferraciucci” e “trainieri” nella Montella di una volta

E’ a tutti noto che anche a Montella il termine dialettale “ciuccio” designa l’asino, vale a dire quell’animale che, nella società contadina meridionale del secolo scorso, era molto utilizzato.
Molto affine al cavallo, l’asino fu addomesticato dai sumeri verso il 3.000 a.C.
Per le sue caratteristiche era assai diffuso e utilizzato soprattutto in agricoltura e, per tale motivo, era definito “il cavallo dei poveri”.
Era apprezzato per la forza, la pazienza e la resistenza; perché, con piede fermo e saldo, era capace di posare gli zoccoli su terreni sassosi e impervi e rendeva preziosi servizi là dove il cavallo, molto più esigente, non avrebbe potuto vivere.
Veniva adoperato anche per il tiro di piccoli carretti, per il lavoro agricolo e, al tempo della mietitura e della vendemmia, per il trasporto di grano e di uva.
Serviva anche per azionare le macine dei mulini e per trasportare, con l’uso del basto, sacchi di castagne, legna, “fascine” nonché carichi di vario genere, soprattutto su terreni di grande pendenza e difficilmente percorribili.
Per queste specifiche finalità, come a tutti gli animali da soma, anche all’asino veniva legata (con robuste cinghie) sulla schiena la “varda” che (fatta da un sellaio con legno, cuoio e pelli) funzionava per l’aggancio – tramite funi – dei sacchi, della legna e, come s’è già detto, per i carichi di vario genere.



Fino agli anni ’70, per vecchia tradizione, moltissime famiglie contadine montellesi possedevano un asino che veniva custodito gelosamente in vista soprattutto dei lavori autunnali come la raccolta, sulle impervie pendici delle nostre montagne, delle castagne nonché per il trasporto di legna e anche per quello dei pesanti sacchi di grano ai mulini.
L’assenza di un asino in una famiglia di contadini significava una mancanza grave e spesso si era obbligati, come mi ha ricordato Ciccio Giannone, a richiederlo in “prestito” patteggiando e sottostando, in tali occasioni, “alla parte”, vale a dire al dover dividere, con il proprietario dell’animale, la merce trasportata, spesso anche la metà.
Gli asini venivano comprati per lo più in occasione delle tradizionali fiere paesane: a Montella alla Fiera dei Martiri (alla fine del mese di agosto), a Cassano alla Fiera di Montevergine (l’8 settembre), o anche a quelle di Nusco e di Lioni.



Nella generalità le case di Montella erano strutturate in modo da avere una sezione destinata all’abitazione e una sezione utilizzata per accogliere masserizie varie ed animali domestici.
La sezione abitativa era, rispetto al piano stradale, posta in un’area superiore; era raggiungibile tramite una ripida scala e per lo più era costituita da una cucina munita di “focagna” e “gratale” e da una o altre due stanze in cui dormivano i vari componenti della famiglia.
La stalla era dunque “sotto” la zona residenziale, prospiciente alla strada e delle volte si affacciava su un terreno corrispondente ad una parte perimetrale della stessa abitazione, in cui trovavano allocazione il “catuoio” (per i maiali), il “masonale” (per le galline) e la “conigliera” (per i conigli) .
Insieme a tutti gli altri animali domestici, anche il “ciuccio” era dunque alloggiato nella stalla, ne occupava una sezione di “riguardo”, ben riparata e, poiché era un autentico “capitale”, era tenuto con attenzione e curato adeguatamente.
Dunque, a tal fine la stalla veniva regolarmente pulita dal letame e quasi a giorni alterni si provvedeva a eliminare i rifiuti e il fieno vecchio. Periodicamente si lavava il pavimento per poi, una volta asciutto, cospargerlo, soprattutto nei mesi freddi di abbondante paglia, in modo da garantire all'animale calore e confort.


Nella realtà questo quadrupede esigeva poche cure e nella scelta del cibo non si mostrava difficile, poiché mangiava di tutto, per lo più erbe verdi, rami e cespugli, consumati allo stato selvatico nonché fieno e foraggi coltivati.
Era prodigo nel bere, infatti beveva anche dopo una lunga astinenza, caratteristica quest’ultima che gli consentiva di vivere anche nelle regioni più aride.
Ordinariamente il “ciuccio” era alimentato con un “truocchio” di fieno giornaliero, di circa 5-6 kg, fatto per lo più da erba medica, raccolta a giugno, essiccata, attorcigliata, appunto, a “truocchio” e conservata in un soppalco della stessa stalla.
L’asino aveva, come è ovvio, bisogno di essere mantenuto pulito e pertanto veniva strigliato e quasi quotidianamente gli si faceva una bella spazzolata e gli veniva tolto l’eventuale fango dagli zoccoli.
Come i cavalli ed i muli anche gli asini periodicamente dovevano essere condotti dal “ferraciuccio”, ossia dal maniscalco per il pareggio e la ferratura dell’animale.
Il “ferraciucci” era, in quegli anni lontani, un artigiano che esercitava l’arte della ferratura e nel suo lavoro collaborava strettamente con il proprietario che gli forniva tutte le informazioni sull’uso abituale dell’equino domestico in argomento.
Il padrone evidenziava le eventuali esigenze particolari e soprattutto evidenziava i probabili problemi riferiti all’andatura del suo asino.
La bravura del “ferraciuccio” si concretizzava nell’atto dell’adattamento e dell’applicazione del ferro che erano preceduti da una fase molto importante, quella del cosiddetto “pareggio” che consisteva nell’asportazione dell’eccessiva crescita delle varie parti dello zoccolo rivolte al suolo.

Continua a leggere
  1739 Visite

Nascerà a Montella il terzo Terminal Bus dell’Air

Nascerà a Montella il terzo Terminal Bus dell’Air dopo quelli di Avellino e Grottaminarda. Parcheggio, biglietteria, sala d’aspetto, sala ristoro, info point e servizi igienici per l’utenza dell’Alta Irpinia. E’ la scelta strategica di Air Spa che consentirà ai passeggeri di raggiungere Avellino come pure Napoli o il polo universitario di Fisciano.

Il percorso è alla battute iniziali, nei giorni scorsi è stato nominato il responsabile del procedimento per Air. Ma a Montella è già stata individuata l’area, a ridosso dell’uscita dell’Ofantina. E soprattutto ci sono i fondi che il manager di Air, Anthony Acconcia, ha deciso di stanziare per l’opera: 900mila euro. Tutto rientra nel nuovo piano di investimenti, che prevede una serie di servizi per i passeggeri. Montella è l’azione più importante, perché offre un punto di riferimento in un territorio scoperto a livello di infrastrutture.

Il Comune di Montella intanto concede all’azienda di trasporti i terreni in comodato d’uso gratuito per 25 anni. Nei prossimi giorni è prevista la presentazione del progetto a Montella.

  1427 Visite

Le dirette di montella.eu

Tutto il calendario di tutte le dirette su facebook montella.eu e su www.montella.eu da rivedere su youtube montella.eu

   

 

 

 

  1260 Visite

Pellegrinaggio S.Salvatore 2021

Il Salvatore ci aspetta tutti. Programma pellegrinaggio 2021

  732 Visite