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Forcone VI° episodio di Totoruccio Fierro

FORCONE 006Ezechiele, più noto in paese coll'appellativo scherzoso di " Cacone ", perchè durante la frequenza della Scuola dell' obbligo, era sempre pronto ad alzare la mano per andare in bagno! Era un longilineo allampanato, esile, scarno e talmente magro da non riuscire a proiettare la sua ombra per terra, neanche con il sole all'alba e al tramonto!
VI TOTOCALCIOUn sabato pomeriggio ( non sapendo nulla di calcio, squadre, classifiche ) al Bar vicino casa sua, giocò al Totocalcio una schedina prestampata di due colonne e vinse 125 milioni di lire, somma favolosa per quell'epoca!
E lui, che, senza nè arte nè parte, se ne andava oziando e bighellonando a tempo perso per le strade del Paese in cerca del nulla, diventò di botto la persona più ricca della zona!
VI La famiglia Del Sordo, originaria della Bolivia, che, tramite il Consolato, cambiò il cognome in Dell' Udito, proprietaria terriera, con un latifondo costituito da centinaia di ettari tra boschi, pianori, valli, ruscelli, frutteti e con al centro dello stesso una vasta casa in stile coloniale, dovendo far ritorno nel Paese sudamericano, mise in vendita il possedimento.

Cacone colse al volo quest'occasione e comprò la proprietà.
Da quel giorno, la sua vita cambiò di punto in bianco : fu adulato, venerato, compiaciuto, ammirato!
VI orazio interaEgli era stato un accanito lettore del giornalino TOPOLINO, che lo aveva affascinato e avvinto fin da piccolo!
Chiamò il figlio Orazio e pretese che la figlia di lui, sua nipote, si chiamasse Clarabella!
Orazio, molto predisposto ed incline all'apprendimento delle lingue straniere, conosceva perfettamente quella francese e, appassionato di azioni di guerra e, impressionato dalle gesta e imprese napoleoniche, all' età di trentadue anni, affidando la figlioletta alle cure e all' affetto del nonno Ezechiele, si arruolò nella Legione Straniera!

Temerario, audace, intrepido, sprezzante del pericolo, partecipò a diverse battaglie e scontri tra le dune dei deserti africani, in Algeria, in Crimea, sempre distinguendosi per il suo coraggio e la sua audacia!
Ricevette encomi ed alcune medaglie, di cui una d'oro al valore militare per aver fatto saltare di notte un intricato reticolato, ferendosi gravemente ad una gamba ( come Garibaldi!).
Fu congedato con una lauta pensione, ma rimase storpio per tutta la vita!
Ritornò al Paese dove, alla stazione ferroviaria, fu accolto da una moltitudine di concittadini, dal Sindaco e da una banda musicale, che, con i solo Ottoni, innalzò un misto Inno italo-francese!
Il Sindaco se lo strinse al petto e, more solito, scomodò la lingua latina : - Vale, heros!

A casa abbracciò il padre e strinse teneramente Clarabella, che ammirò per la sua straordinaria bellezza, per il suo travolgente fascino!
Era, forse, una Dea che, stanca di osservare le cose terrene dall' alto, aveva deciso di scendere dall' Olimpo per mietere e travolgere cuori maschili?
Alta, slanciata, occhi ammaliatori, lunghi capelli corvini, curve giuste al posto giusto, insomma, la sorella di Venere!
Sarebbe inutile contare il numero dei giovani che le correvano appresso, che la corteggiavano, l' adulavano, la lusingavano, le facevano dichiarazioni d' amore...!
E, tanto, non solo per il suo splendore, ma anche per il suo rimarchevole patrimonio!
E, tra questo nutrito stuolo di adulatori, chi c'era?
Il nostro povero Forcone!
VI scuola 10Egli l' aveva " occhiata " fin da quando frequentava la terza elementare, mentre lui era in quinta. 
Le inviava bigliettini con parole d' amore infuocate, ai quali lei non rispondeva mai!
Era, forse, solo un idillio adolescenziale?
No, perchè, col passar degli anni, il suo interesse e il suo amore per lei erano cresciuti a dismisura, tanto che la notte non riusciva a prendere sonno, agitato anche dalla calcolata indifferenza e freddezza di lei!
Pensò, allora, di passare ad azioni più romantiche, convincenti, coinvolgenti!
Pregò due suoi amici, di cui, uno dotato di una voce di basso e l' altro di baritono, di portarle una serenata : la luna da testimone, che dall' alto del cielo illuminava appena, appena la scena, il duo, accompagnato dalla chitarra, elevò stornelli, canti popolari e folcloristici, concludendo l' esibizione con l' Inno degli Alpini...
Un vero disastro!

Ma il virtuosismo del duetto era forse condizionato dalla paura di Orazio, che, in possesso di una Colt Smitt Wesson, sparava anche contro lo stormire delle fronde?
Fatto sta che la camera da letto di Clarabella rimase sempre al buio e lei non si affacciò sul verone "del paterno ostello!".
Forcone era a dir poco disperato, tormentato, afflitto!
Tornò a casa sconfitto e demoralizzato!
Che fare?
La notte gli avrebbe portato consiglio?
Si alzò di buon'ora, mise in tasca i risparmi che gli aveva lasciato la defunta Madre e si recò a Napoli.
VI CAFFE MARGHERITA0Qui giunto, entrò nella Galleria Umberto Primo e scese le scale del Salone Margherita cafè-chantant e con le più devote preghiere riuscì ad ingaggiare due cantanti famosi :
Sergio Bruni e Nunzio Gallo!
Dopo alcuni giorni, a notte inoltrata, il duetto, chitarra e mandolino, sciorinò un vasto repertorio delle più belle e melodiose canzoni napoletane!
Quando, nel finale intuonò " 'O surdato 'nnammurato" allora, la luna splendette nel cielo, sorridendo, le stelle tremule si fermarono, i cani smisero di abbaiare, il vento calò, le foglie degli alberi non fremettero più, anche il silenzio della notte diventò più...silenzioso!
Improvvisamente, si accese la luce nella stanza di Clarabella, che apparve sul balcone e, languida e misurata nei gesti, si sciolse lentamente i suoi lunghi capelli corvini!
- È cotta la pecora! Gioì Forcone!
Mentre il Sindaco latinista avrebbe esclamato :
- Cum gaudio magno!

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Confraternite, "congree" e procesioni nella tradiz....
Laurea Capone Stefano
 

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Venerdì, 19 Aprile 2024