Un antichissimo sistema difensivo:
il castello della rotonda
del prof. Giuseppe Marano
Sui castelli del gastaldato di Montella non esiste a tutt'oggi uno studio sistematico e per così dire definitivo, per cui la fonte più attendibile per documentazione ed impianto scientifico resta l'opera dello Scandone (L'Alta Valle del Calore) il quale fissa nell'849 l'anno determinante del riassetto politico e territoriale del gastaldato di Montella, che "con tutti i suoi castelli" viene assegnato al Principato di Salerno a seguito appunto della divisione del Ducato di Benevento in due Stati indipendenti: il Principato di Benevento e quello di Salerno.
Quindi Montella con i suoi castelli costituiva un sistema difensivo di estrema importanza sia perché collocato a guardia di confini di Stato, sia perché in posizione strategica, dominanti assi viari obbligati costruiti dalla natura prima, e sfruttati e consolidati dall'uomo poi. Basti ammirare da un picco elevato il maestoso anfiteatro della Valle del Calore per individuare questi punti cruciali di passaggio di ieri e di oggi: lo spartiacque di Nusco a nord-est, ed il valico di Cruci d'Acerno a sud-est. Non per nulla a guardia del primo passaggio, dalla valle del Calore a quella dell'Ofanto, sorgevano due poderosi bastioni: il Castello di Nusco e quello di Oppido (il secondo testimoniato solo dal toponimo, il primo dai ruderi visibili sulla sommità del paese).