Noi montellesi siamo un popolo operoso, ingegnoso, generoso, orgoglioso e testardo; di fronte alle sfide della vita non cediamo facilmente, perché possediamo una resilienza unica. D’altro canto, il nostro vanto non è mai stata la superficialità, il lasciar andare o il rinunciare. Quanto all’accoglienza, possiamo dire che ci stiamo lavorando.
In riferimento alla “Festa della Castagna di Montella”, mi permetto di proporre alcune idee da condividere con l’intera comunità, al fine di garantire un maggiore successo dell’evento, valorizzare ulteriormente la nostra amata terra e — perché no — fare anche un po’ di cassa, visto il periodo di ristrettezze economiche.
Ecco una breve sintesi degli aspetti fondamentali:
• L’ingresso deve restare libero e gratuito, ma non per tutto:
o Accesso libero e gratuito per visitare gli stand e assistere agli spettacoli di intrattenimento generale;
o Accesso base a pagamento per visitare gli stand, le mostre e partecipare agli spettacoli a tema (es. 5 €, una tantum, valido per tutti i giorni dell’evento);
o Accesso avanzato a pagamento per visitare le mostre, assistere agli spettacoli a tema e accedere al Castello del Monte con tour guidato (es. 10 €);
o Accesso premium a pagamento per visitare le mostre, assistere agli spettacoli a tema, accedere al Castello del Monte con tour guidato e usufruire dei servizi di trasporto:
con fuoristrada, dal percorso del Ponte dei Deci (es. 20 €);
a cavallo, da via Serra Padulana (es. 30 €).
Considerando che le visite, ormai da decenni, raggiungono regolarmente le 50.000–100.000 presenze, l’introduzione di un contributo d’ingresso permetterebbe alla comunità di recuperare facilmente tra i 100.000 e i 500.000 euro in pochi giorni: somme che potrebbero essere reinvestite nella promozione e valorizzazione dell’evento e nel sostegno agli organizzatori. Ovviamente, alcuni aspetti andrebbero rivisti e l’intera manifestazione potenziata secondo criteri più moderni.
Gli ingressi principali dovrebbero essere via Don Minzoni, il Corso e La Libera, valorizzati con opportuni arredi: erba vera a terra, stand per la vendita dei biglietti e la distribuzione di braccialetti colorati per la gestione degli accessi, tanto verde, fiori e luci.
In piazza S. Bartoli il palco dovrebbe essere sempre attrezzato per promuovere il territorio, le tradizioni, i luoghi e i sapori, con spettacoli coinvolgenti, proiezioni di video a tema e la presenza di personalità che possano contribuire a valorizzare ulteriormente le nostre ricchezze. Tuttavia, non dovrebbe rappresentare il punto centrale degli eventi, per evitare congestionamenti e regolare meglio i flussi di pubblico.
Gli spettacoli principali, ovvero quelli a tema, andrebbero organizzati in piazza degli Irpini, che lo consente sia per ampiezza che per la facilità nel gestire gli ingressi. Per “spettacoli a tema” si intendono eventi che ospitino professionisti di rilievo nel mondo dello spettacolo e della musica, con serate dedicate, ad esempio, alla taranta, alla musica napoletana, alla musica pop/rock e a serate DJ per i più giovani.
Per valorizzare ulteriormente le nostre ricchezze, la Sagra dovrebbe estendersi fino al Museo della Castagna, guidando i visitatori con una segnaletica chiara e percorsi ricchi di attrazioni: sbandieratori, giostre, una ruota panoramica nel parcheggio del campo sportivo (con vista mozzafiato a 30 metri d’altezza), bancarelle, visita della Torre e del giardino di Garzano per i selfie, e la piazzetta di Garzano interamente dedicata al divertimento dei bambini. Nel Teatro Solimene si potrebbero prevedere spettacoli a tema e l’accesso al Museo della Castagna.
L’intero percorso dovrebbe essere illuminato e addobbato con sobrietà, per esaltare l’alto valore culturale e storico del luogo. Come arredo folcloristico, i luoghi storici potrebbero essere arricchiti con alcuni famosi falò (“vegne di Montella”) e, perché no, con un suggestivo spettacolo di lancio delle aquile dal Castello del Monte.
In conclusione, sarebbe auspicabile avviare una riflessione collettiva, in un’ottica di confronto costruttivo e di crescita condivisa, per garantire un successo sempre maggiore negli anni a venire.
Roberto Bosco