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La galleria di Montemiletto... di Giuseppe Marano

galleria trenoCaro Vittorio, ho letto bene dal tuo notiziario di prima mattina? Se si, apprendo con piacere (ed anche con un po' di delusione per il ritardo!) che il Sindaco ha deciso di prendere posizione di petto sullo scandalo del Comune "nuovo" (!) che, nonostante da anni stia letteralmente e lentamente cadendo scocchiolato, non ha destato finora, tranne

qualche eccezione di qualificata importanza, la vasta indignazione che ci si sarebbe attesa da parte di una popolazione veramente partecipe ed attenta alle cose ed alla vita del paese! Anzi il fatto, pardon, il "misfatto" è passato,e sta passando, in una sordina troppo soft, che risulterebbe inquietante ad una considerazione appena penetrante. Come a protezione del mausoleo in-finito, ci aleggiasse intorno una sorta di impenetrabile cortina di silenzio, e la popolazione, consapevolmente complice o meno, ne prendesse atto solo assistendo ormai rassegnata ed inerme al suo lento degrado...Sembra la sequenza d'un film dell'orrore, o meglio un incubo in cui non possiamo salvare, pur volendolo e potendolo, un bimbo che ci chiede aiuto in procinto di cadere in un burrone.  Semplicemente inaccettabile! Le immagini che si affollano rabbiose alla mente sono classiche e moderne: dalla tela di Penelope, al "cuci e scuci" del dopoterremoto, al castelletto di sabbia che si squaglia piano piano sotto una pioggia sferzante, alla... Galleria di Montemiletto. E fermiamo qua. Solo che la famosa tela che tesseva la bella moglie di Ulisse (ahimè, forzatamente separata da lui per causa di guerra, e...per vent'anni!) era solida e tenace, non si sfilava da sola, ma ci pensava la bella tessitrice la notte insonne, perché non voleva sposare uno dei Proci pretendenti, forse perché le facevano schifo, troppo buzzùrri; sperava solo che arrivasse il suo bell'Ulisse dal mare...

Ma insomma, non ci dobbiamo più sprecare in chiacchiere, qua, vogliamo che costruttori e quelli che gli hanno dato mandato, Consigli Comunali deliberanti (che compaiono piuttosto di sguincio o si confondono nella nebbia dell'italica provvidenziale distribuzione delle competenze) vengano portati allo scoperto con tutte le loro responsabilità, ben individuate (ovviamente, siamo la patria del diritto!) dagli organi competenti. La cosa che manda in bestia è il doversi trovare davanti ad un "totem" sacro intoccabile, arrogantemente inscalfibile indifferente ad ogni critica e richiesta di ragioni...come protetto da una sorta di poteri occulti in un misterioso viluppo di sottaciute ma vaste tolleranze.

Insomma, una sorta di impenetrabile muretto di gomma, che ne ricorda di ben più infausti del medagliere italiano.

Ma spalanchiamoli questi sepolcri imbiancati una buona volta!

Poche chiacchiere, caro Sindaco, che già ne ho fatte troppe! Dacci sotto sodo, come sai fare senza guardare in faccia a nessuno, nè timori reverenziali (=chi ne sono i meritevoli?). Noi nel nostro piccolo ci permettiamo di osservare solo una cosa... naturale: che una cittadinanza di persone non fesse né appecoronite a determinate logiche politiche, non può assistere impassibile allo "schifo", letteralmente tale, di una costruzione che dovrebbe essere il simbolo prestigioso del paese, e che invece è una...distruzione in fieri  che continua ineluttabile a rallentatore davanti ai nostri occhi increduli. MA ALLA FINE CI CHIEDIAMO: CHI PAGA?

Caro Sindaco, con ogni rispetto, sognatelo di farlo pagare a noi spalmandocelo come bella marmellata, con IMU o balzelli vari, quest'immenso spreco di pubblico denaro che continua per la pantomima infinita d'un laboratorio d'arte intonacale a cielo aperto sulla facciata! Dai lavori incessanti e continui, i costi saranno schizzati a razzo alla ionosfera! Scopriamo una buona volta ed applichiamo il concetto...primordiale che vige in tutto il mondo: che anche nella nostra bella Italia è ora che i responsabili paghino, cosa fatta capo ha: committenti (Comune) che non avranno soppesato bene l'affidabilità degli... affidatari dell'incarico, direttore dei lavori ecc... Mica son magistrato io! Qui a lume di naso, oltre allo spettacolo deprecabile e squallido, si configura, come minimo, un bel danno all'Erario per spreco di danaro pubblico,per cui, caro Sindaco, per quel che possa valere pur nella nostra Italia colabrodo, non esiteremo, al momento adatto, a sparare un bell'esposto alla Procura della Corte de' Conti nonché, per completezza procedimentale, pure a quella della Repubblica per eventuali fattispecie insorgenti che si dovessero integrare come rilevanti.

In finis, caro Vittorio, ti vorrei citare un aneddoto che, senza offesa, pare una parabola del Vangelo. Un vecchiarello (quasi come me) anni fa, parlando di una costruzione pubblica che non si finiva mai, mi disse: "Questa mi pare la Galleria di Montemiletto, e mo' la vedi finùta!".

Siccome non capivo, mi spiegò che quella galleria non finiva mai perchè... dava lavoro!

Per la verità, avendola attraversata tante volte in treno negli anni verdi, non è che fosse un capolavoro, perchè il treno a vapore prima, e la Littorina dopo, nell'interno di quel budello, erano costretti a bruschi contorcimenti, tra stridor di freni e di binari, che ti scombussolavano malamente!...

Era  insomma una galleria che non finiva mai, beata lei, non solo per difficoltà di penetrazione.

Giuseppe Marano

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Giovedì, 18 Aprile 2024