Di Redazione Montella.eu su Giovedì, 01 Febbraio 2018
Categoria: Vario

UNA DOVEROSA PRECISAZIONE.

Ho letto, forse con un poco di ritardo rispetto alla sua pubblicazione, l’ articolo di Mario GAROFALO :Celestino DE MARCO e il rubinetto del contentino”. Un’ avvincente racconto che si legge tutto d’ un fiato, sicuramente per lo più documentabile ma che, per me, in alcuni tratti confonde storia e pareri personali.   Non è però su questo che voglio intervenire. Quando il GAROFALO scrive che la moglie di Celestino DE MARCO, Ellen O’ CONNOR, nel suo testamento del 24 settembre 1951 nominò come unico erede dei suoi beni il professor Michele CIANCIULLI “con l' obbligo di istituire l' Ente Casa di Riposo a beneficio delle persone e dei bambini poveri di Montella” dice una cosa non vera.La signora O’ CONNOR, unica ereditiera del premorto marito Celestino DE MARCO, che nel testamento si firma Ellen DE MARCO, dispone innanzi tutto il pagamento dei suoi “giusti debiti” e delle spese dei suoi funerali e dopo aver disposto anche un lascito in danaro per complessivi 2.700,00 dollari in favore di parenti e conoscenti, al punto

terzo dice : “LASCIO TUTTO IL RESTO DEI MIEI BENI, OVUNQUE ESSI SIANO SITUATI, A MICHELI CIANCIULLI, DI ROMA. ITALIA”.Null’ altro vi è nel testamento; non si ritorna più sull’ argomento.

Per cui, nessun obbligo è fatto al professor Michele CIANCIULLI (nel testamento Micheli CIANCIULLI), nessun legato testamentario è stato posto.
Egli conosceva, sicuramente, la volontà di Celestino DE MARCO e della sua amata consorte Ellen O’ CONNOR, quest’ ultima per averla espressamente dichiarata in un suo precedente testamento olografo del 18 ottobre 1947 ma da come è stato scritto il testamento del 24 settembre 1951 poteva assolutamente disporre del lascito in modo diverso e personale.
Solo la rettitudine morale di un nobile d’ altri tempi ha permesso che la volontà di persone, che di lui si fidavano ciecamente, venisse rispettata e realizzata.
La cosa è ancora più chiara se si legge l’ ATTO COSTITUTIVO DELLA FONDAZIONE “CASA DI RIPOSO ELENA E CELESTINO DE MARCO” dove si precisa : “considerando, nella sua rettitudine, IL TESTAMENTO A SUO ESCLUSIVO FAVORE, null’ altro che la conferma della volontà della testatrice già manifestata nel precedente testamento in data 18 ottobre 1947, immediatamente chiese il riconoscimento della Fondazione “Casa di riposo Elena e Celestino DE MARCO”.
Il testamento del 1951 inizia con



quindi, annulla e sostituisce qualsiasi testamento precedente (18 ottobre 1947) per cui, se solo il CIANCIULLI avesse voluto, avrebbe potuto tenere per se i beni lasciatigli in eredità senza alcun vincolo testamentario.
Ed inoltre, egli stesso, ha attribuito a detta Fondazione anche beni di sua proprietà, non di provenienza dell’ eredità O’ CONNOR.
A me sembra che la cosa sia di forma e di sostanza assolutamente diversa da quella descritta nel racconto del GAROFALO.

Riccardo CIANCIULLI

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