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PIF Castanicola

castagne-montella-02LA CASTAGNA MONTELLESE NEL MONDO -
 In provincia di Avellino sono stati presentati, fino a questo momento, due P.I.F.: il primo denominato "In- Grano", teso a valorizzare la filiera cerealicola che va dal grano alla pasta, l’altro invece concerne una delle produzioni tipiche della terra d’Irpinia, la castagna. Proprio questa mattina, presso la "Sala Grasso" della Provincia di Avellino, è stato presentato il PI.F "La Castagna nel Mondo". In questo caso lo strumento di programmazione, previsto nel PSR della Regione Campania, vuole valorizzare l’intera filiera castanicola dei marchi IGP campani, con particolare attenzione alla Castagna di Montella,
 anch’essa tutelata dal marchio IGP. In entrambi i casi è stato costituito un partenariato dove il soggetto capofila è un privato: per la filiera cerealicola il promotore è stato il gruppo De Matteis, proprietario del marchio Baronia. Nel caso della filiera castanicola, invece, la "punta di diamante" è rappresentata dalla società cooperativa "Castagne di Montella". In tutte e due i casi, comunque, non manca la partecipazione di partner istituzionali, come tanti Comuni situati nello stesso ambito territoriale di competenza.

NON PIU’ CATTEDRALI NEL DESERTO - La conferenza stampa di stamane ha evidenziato un aspetto in particolare: la forte intenzione da parte dei soggetti istituzionali e privati di valorizzare le risorse di cui l’Irpinia dispone, senza più riprodurre le ricette del passato, che si caratterizzavano invece per l’investimento in risorse non autonome. Il modello dell’ "industria in montagna", tanto caro alla classe politica irpina degli anni Ottanta, ha miseramente fallito, lasciando solo cattedrali nel deserto e migliaia di operai che vanno avanti con la Cassa Integrazione ordinaria, se non addirittura quella straordinaria. D’altronde la crisi del settore industriale si accompagna anche alla fase calante di gran parte del settore primario - di cui la filiera castanicola fa parte - ed ecco perché strumenti come quelli del PIF costituiscono un modo concreto per cominciare a risalire la china, cercando anche di introdurre i propri prodotti in mercati finora inesplorati (come la Cina e il Nord-America).

LA FILIERA DEI FONDI - D’altro canto non tutto è oro quello che luccica. I fondi europei da anni costituiscono una possibilità di ripresa, soprattutto per quelle aree economicamente svantaggiate, come l’Area Obiettivo 1 che in Italia, oltre la Campania, comprende anche la Calabria, la Puglia, la Basilicata e la Sicilia. Ebbene molte volte gli amministratori, così come faceva notare Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione per il Sud, si limitano ad accedere ai vari fondi (FSE;FESR) per il mero gusto di dire che hanno ottenuto da Bruxelles 40 piuttosto che 100milioni di euro. Così non si fa altro che riproporre lo stesso sistema della CASMEZ, che si caratterizzava per un’elargizione "a piogga" dei fondi. Tutto questo senza tenere in considerazione le vere esigenze della Comunità – con la "c" maiuscola. Dopo i fondi del settennato 2000-2006, questi del secondo ciclo, 2007-2013, non sembrano aver invertito la tendenza. Sono trascorsi già due anni e, almeno in Irpinia, non si vedono ancora risultati tangibili. Questo perché il più delle volte manca senso di progettualità da parte degli stessi amministratori e lo dimostra anche il fatto che nel periodo 2000-2006 no sono stati adoperati tutti i fondi messi a disposizione dall’Unione Europea, propria per mancanza di progetti. Eppure gli strumenti sono tanti: oltre al PIF, ad esempio, basti ricordare il PIRAP (progetto integrato per le aree protette) che è uno mezzo molto adoperato dagli enti locali meno noti, come i Parchi regionali o le Comunità Montane. Proprio qualche giorno fa il "Parco dei Monti Picentini", compreso tra le provincie di Avellino e Salerno, ha comunicato di aver ottenuto da Bruxelles oltre 180milioni di euro. Ci si augura che, nonostante i comunicati stampa in pompa magna, questi strumenti siano utilizzati realmente nell’interesse della comunità e non per arricchire qualche notabile del posto.

 02/02/2010

Raffaele Cappuccio

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