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Ticket mensa, ancora proteste

I genitori non ci stanno: “Non ci trattino come marionette”  Le mamme dei ticket di Montella non ci stanno. La querelle è molto nota in paese, soprattutto grazie alle colonne di questo giornale: ci sono circa 60 persone infatti, mamme di bambini che frequentano le scuole materne, firmatarie di una lettera presentata al comune e all’attenzione del dell’Istituto Comprensivo ‘G. Palatucci’ormai il 4 febbraio scorso. Nella sostanza si chiede la revoca o la ridiscussione della delibera datata 13 gennaio, con cui si decidevano gli aumenti a sfavore dei quali si sono mosse. Pochi giorni

fa c’è stata la controreplica dell’amministrazione comunale affidata al vicesindaco Antonio Ziviello e all’assessore alle Politche Sociali Genoveffa Pizza, nella quale si metteva in evidenza soprattutto l’operato del consigliere Dello Buono in questa faccenda, accusata di aver strumentalizzato politicamente le signore al centro della questione. Ieri le mamme si sono fatte sentire nuovamente, per contestare quello che è il secondo pronunciamento della giunta Capone, in quest’ultimo caso attraverso due soli componenti della stessa. A Orsola Molinari, Nadia Montorio, Antonella Pascale, Assunta D’Agostino, Emanuela Scrima, Ida Marinari, rappresentanti dei circa 60 firmatari, proprio non va giù soprattutto un aspetto di questa vicenda, e in prima battuta chiedono in coro una cosa ben precisa: «Noi vogliamo un dialogo, non lo scontro frontale con l’amministrazione. Ci indichino in che modo possiamo avere una vera e reale risposta ». Queste signore replicano di non essere state trattate come si aspettavano: «Le risposte ricevute sembrano quasi far pensare che qualcuno ci ritenga totalmente inesistenti. Noi vogliamo solo avere quello che meritiamo, cioè un poco di credibilità, anche perché le mamme che rappresentiamo stanno diventando sempre più insistenti». La strumentalizzazione politica non interessa alle mamme, anzi: «Le ‘marionette’ (che non siamo!) si sono stancate delle prese di posizione solo politiche, visto che una risposta non l’abbiamo ancora avuta: non vogliamo più entrare nei diverbi politici, siamo solo mamme di famiglia che vogliono capire se si può fare qualcosa per scongiurare questi aumenti, tutto qua». E ci tengono anche a smentire un aspetto che Ziviello e Pizza avevano fatto notare: «Noi smentiamo categoricamente che l’incontro con la Dello Buono sia stato voluto davanti alla casa comunale. L’abbiamo trovata lì per caso. Allora ci dovrebbero accusare anche di essere state avvicinate dall’assessore Romaniello, che all’uscita ci chiedeva delucidazioni su quello che stava accadendo quando siamo andate a far presente la cosa al sindaco?» dichiarano ironicamente. Ma ne hanno ancora: «Non abbiamo capito il riferimento al fatto di aver garantito la qualità del servizio: ci sembra soltanto un modo per sviare la questione, un modo per riempire il comunicato senza rispondere. È una cosa che non abbiamo mai richiesto». E si chiedono piuttosto perché «non si è fatta nessuna considerazione sulla sentenza TAR da noi riportata nel precedente articolo», quella che ha dato ragione ad oltre 200 famiglie, firmatarie di un ricorso in merito agli aumenti, da parte del Comune di Roma, sugli asili nido, fatti senza preavviso e approvati nel bilancio di previsione ad agosto 2014 a iscrizioni già avvenute. Avvertono poi, per concludere: «Non facciamo parte di nessun comitato, siamo semplici cittadine. Anzi vogliamo ricordare che le circa 60 firme sono tutte delle mamme, quindi a cercare un dialogo, e non la protesta, con l’amministrazione ci sono circa 60 famiglie su 100. Abbiamo anche altra documentazione da presentare per cercare di farci ascoltare veramente». da IL CORRIERE

 

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