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Comunicato stampa dello Studio Legale Bruno

Studio legaleNel pomeriggio di ieri è stata pubblicata on line l'ordinanza n. 21 con la quale il sindaco di Montella, sulla scorta di un'apposita "comunicazione" dell'Alto Calore Servizi s.p.a., ha vietato, in via cautelativa, l'utilizzo a scopo potabile dell'acqua a causa di un "lieve" superamento del valore conta batterica coliformi. Ancorchè si tratti di una vera e propria CONTAMINAZIONE DELLE ACQUE dovuta alla presenza di "coliformi fecali" (batteri presenti nelle feci umane ed animali), l'ordinanza

sindacale risulta: a) poco chiara; b) poco diffusa; c) tecnicamente contraddittoria e ambigua.

A) Risulta poco chiara perché, agli effetti pratici, non viene sufficientemente spiegato se l'acqua non possa essere bevuta, oppure se non possa essere nemmeno utilizzata per la preparazione dei cibi (cuocere la pasta, preparare un caffè, lavare la frutta, la verdura, ecc.), per altri usi domestici e per l'igiene personale.
B) Risulta poco diffusa, in quanto, a fronte di un evento così grave e pericoloso per la salute pubblica, appare insufficiente la modalità adottata (internet e manifesti) a garantirne la piena conoscenza: non tutti i cittadini infatti hanno accesso ad internet o leggono i manifesti, sicchè sarebbe stato doveroso diffondere l'avviso (o meglio l'allarme) con il vecchio e più efficace mezzo del "banditore".
C) Risulta contraddittoria e ambigua perché l'espressione"lieve superamento" (il cui significato letterale è "di trascurabile importanza o entità"), mal si concilia con il provvedimento cautelativo ed impositivo adottato dal Comune, che fa espresso divieto di utilizzo dell'acqua a scopo potabile.
Allo stato, molti sono gli interrogativi senza risposta: l'acqua è utilizzabile, se non per bere almeno per gli altri usi domestici?; 2) se così è, perché non è stato chiarito nell'ordinanza?; 3) da quanti giorni o mesi versa in questa situazione di pericolo?; 4) perché altri Comuni hanno emesso analoghe ordinanze molti giorni prima rispetto al Comune di Montella?; 5) i risultati delle analisi sono a disposizione dei cittadini che, "pagando" l'acqua a caro prezzo all'Alto Calore, hanno diritto di ottenere un servizio sicuro?; 6) perché l'Alto Calore non sospende il servizio di riscossione e provvede al risarcimento dei danni che sta cagionando alla collettività?.
Sotto tale ultimo profilo, un team di avvocati dello studio Bruno si accinge a promuovere una CLASS ACTION (azione collettiva di risarcimento danni) nei confronti dell'Alto Calore e dei soggetti responsabili.
Montella, 10.5.2014

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