Patrizia C. è una giovane donna di Castelfranci che vive a Milano da 13 anni, ed è oggi educatore presso un centro di accoglienza. Dopo la laurea in scienze dell’educazione all’università degli Studi di Salerno, Patrizia ha lasciato il proprio paese, guidata dalla curiosità e dalla voglia di fare nuove esperienze. La prima tappa di Patrizia è Pisa, ma, partita soltanto per una vacanza, non è mai più tornata: «Dopo la laurea ho fatto il servizio civile a Pisa presso la sede U.I.C. (Unione Italiana Ciechi), mentre per mantenermi facevo la cameriera, nei weekend frequentavo un corso a Firenze sulla cooperazione internazionale per i progetti di sviluppo con C.S.V. Sono sempre stata attratta dalle altre culture; al di là di voler aiutare gli altri sono sempre stata estremamente curiosa, ho sempre avuto interesse nel capire l’altro in generale.Il mio sogno all’epoca era partire, andare in Africa, vedere quale fosse la realtà di quei luoghi e di quelle culture. Non sono più partita, e forse oggi un po' me ne pento, ma a quell’età avevo voglia di lavorare e di rendermi indipendente.Ad un tratto, terminato il corso a Firenze, ho deciso di fare un master a Milano. Arrivai qui nel gennaio del 2006 e freequentai il Master “progettazione pedagogica nel settore della .......continua
Paolo Barbone, generazione 1985, fa parte dell’esercito di giovani irpini emigrati al Nord e conserva l’Irpinia nel cuore - Paolo Barbone, generazione 1985, è un giovane pianista montellese che fa parte dell’esercito di giovani irpini emigrati al Nord. Dopo la laurea in filosofia morale, conseguita alla Federico II di Napoli, e il diploma al conservatorio, all’età di 27 anni si è trasferito a Milano spinto dall’esigenza di indipendenza economica, e non solo. La prima esperienza di lavoro l’ha vissuta presso il gruppo A2A, società di energia elettrica e gas: «Ho lavorato per tre anni per A2A, leggendo i contatori di Milano Nord e dando ripetizioni private di pianoforte.Sono stato bene in quegli anni, ma arrivato ai 30 volevo cambiare e ho fatto domanda per le supplenze nelle scuole. Così ho iniziato ad insegnare musica e a svolgere il ruolo di docente di sostegno in un istituto comprensivo. Per il futuro posso dire che la città di Milano è la giusta realtà per me: qui ho relazioni e stimoli che mi interessano, e il mondo della scuola corona questo equilibrio. A Montella torno esclusivamente per la mia famiglia.Credo che oggi sia forte il contrasto tra le generazioni: non si può stare a Montella immaginando di crescere dentro i limiti di origini e tradizioni che vanno in direzione diversa, se non contraria, alla propria».L’educazione e la libertà di apprendere........CONTINUA
Antonio si racconta, da Ponteromito nella capitale milanese - Antonio Di Dio, classe 1986 è un ragazzo che proviene da Ponteromito, comune di Montemarano. Laureato in due tempi a Fisciano, fa parte , anche lui del gruppo di giovani irpini che si è spostato a Milano per inseguire i propri sogni. Antonio è un ragazzo determinato, curioso e molto acculturato. Dopo un periodo post-adolescenziale non facile, per via di una malattia che gli ha colpito gli occhi e per la quale ha subìto un doppio trapianto di cornea, ha lottato, in una convalescenza durata anni, per riprendere a pieno l’uso della vista: in fondo è sempre stato troppo appassionato alla letteratura americana per smettere di leggerla. A 23 anni si è
Martina Di Capua e Vincenzo Nicastro, specializzandi in medicina, si raccontano , sono due giovani di Bagnoli Irpino, entrambi hanno fatto il liceo a Montella, entrambi si sono appassionati agli studi scientifici,
ed entrambi perseguono il sogno di diventare medico. Martina è una ragazza molto dolce e sveglia, ed è specializzanda in medicina generale all’ospedale di Niguarda. Vincenzo, invece, preciso e brillante, è specializzando in chirurgia generale all’ospedale San Carlo di Milano. Ad uno piace formarsi, all’altra piace darsi da fare per gli altri. Questi ragazzi sono a Milano relativamente da poco tempo e sono qui per
Dall’Irpinia allo Spazio, la storia di Gino e Genni - Da Montella al lavoro all’Ente Europeo di Ricerca Astronomica - La storia di Gino Giannone e Genni Gramaglia è un racconto molto particolare. Gino, nato a Zurigo nel 1965, è figlio di un emigrato irpino, Ciccio Giannone. Nel ’56 Ciccio lascia Montella e la sua bottega di calzolaio con un passaporto turistico; arrivato in Svizzera ha fatto qualsiasi mestiere pur di lavorare, per poi riuscire finalmente ad aprire anche lì un negozio di.....continua