TastoCaro Direttore ci risentiamo, francamente mi congratulo per l'ospitalità data a tutti quegli interventi interessanti, su tante questioni aperte del paese, fatti concreti e non chiacchiere politiche (fossero almeno quelle che cosparse di miele si sgranocchiano a Carnevale!). Veramente un bel dibattito. Quello iniziato sul neocomune "scocchiolato" da Salvatore Santoro che ha avuto il merito di rotolare la prima pastella sulla neve che poi man mano s'è ingrossata sì, ma senza arrivare, almeno fino a mo', alla valanga!Può essere un segno di civiltà. Ma il futuro lo sa solo il Padreterno... Avrei voluto unire la mia voce al dibattito dagli accenti interessanti, ma poi mi son detto: "Ti sei scordata la lezione del vecchio (ma sempre nuovo!) prof. di filosofia che diceva che solo i fessi (la male parola è mia!) discutono sull'impossibile". Voleva dire che poteva pure far piacere desiderare che una disgrazia non fosse accaduta, ma non è che

il desiderio la può cancellare. Sarebbe un simpatico auspicio controcorrente del possibile all'indietro, mentre normalmente l'auspicio si slancia in avanti. Ormai volenti o nolenti, il nuovo comune c'è e mica siamo ecoterroristi che lo possiamo buttare per aria! Oh, ragazzi, andiamoci piano, suggerisce il simpatico Bersani! Noi come popolo siamo nati col piacere di discutere, forse con la vocazione, e questo lo dobbiamo alla Magna Graecia che ci ha instillato il seme della filosofia, della retorica, dell'avvocatesca oratoria ciceroniana, e queste due ultime qualità hanno ispirato in modo dominante la nostra classe politica (l'80% dei parlamentari sono avvocati), che per questo brilla più per il parlare che per il fare. Il duello: predicare/praticare! E' chiaro che il discorso è generale. Vale anche per il popolo, non solo per quelli che lui manda là a governare. Se è un male è un male italico. Allora mi direte: ma la filosofia non ha avuto benevola accoglienza? Che vi voglio dire? Prendiamo Cacciari, che è un filosofo ragguardevole, pare che appena c'è azzeccato in Parlamento ...se n'è scappato! Ma non per criticare a schiòve come me dalla finestra (comodo eh?) ma per operare nel vivo di una città, la più bella del mondo: Venice! Secondo me là dentro, in Parlamento, si sentiva morire! Con tutta quella palata di soldi! Ma lasciamo....perdere! Ci sarebbe stato tanto da dire ed è stato detto (e sarà detto con penetranza più efficace della mia) ma resta un fatto, anzi restano dei fatti (chiamiamoli neutramente così): 1) che sono anni che perdura sulla comunal facciata un processo di desquamazione intonacale per infiltrazioni carsico-capillari, che quella facciata, (pardon) l'ha proprio...strafacciata! Senza che finora (e n'è passato del signor tempo!) sia stato arrestato (non parliamo di manette!) con adeguato intervento tecnico; anzi, constatatolo già nel primo fabbricato, si è proceduto per il secondo a tambur battente con lo stesso sistema, e...con lo stesso risultato, tanto che ad un amico ho fatto osservare sulla facciata di un torrione (che mi ricorda, vattalappesca perchè, il Castello d'Arechi di Salerno) la figura di una foca giocoliera col pallone sul muso. Fantasia dell'intonaco! Il briccone non l'ha voluto fotografare! 2) Un'altra cosa: una casa comunale è il riferimento di un popolo, sia pur a livello di campanile, il quale popolo in essa casa si deve poter riconoscere. Questo popolo è stato considerato estraneo, non ha potuto dire un' "A", pardon "a" sull'aspetto estetico del complesso da costruire, prima che fosse costruito. Se l'è trovato davanti spuntato come un gigantesco..."munitòne" dopo acqua e sole! 3) Santa pazienza! Un mare di soldi! Ma chi ha detto che questo mare non doveva essere speso! Ma per cose più utili...magari un polo scolastico desiderato fin dai nostri... morti! Ma, gli amministratori e solerti funzionari obiettano con sovietica impassibilità: "Impossibile destinare ad altro il finanziamento"! Ma la politica non è invece l'arte del possibile? Com'è sta contraddizione? Il non volere! Non il non potere! 4) Amici, ce lo dobbiamo tenere come Socrate si teneva l'amabile "mogliera" (non vi dico il nome, se no: ..."lo vì 'llòco, òle fà lo scienziato!").

Però, sinceramente una cosa vorrei dire: com'era prima (e qua mi tira l'orecchie anzi me le spizzica, il mio vecchio professore, magari fosse ancora fra noi, sotto il secolo!) il primo lotto con quell'antico prospetto conventuale che salutava a distanza il Monastero del Monte, non era niente male! Anzi! Doveva essere però, esaltato dall'ampio e libero respiro della sparita piazza! Fosse restato solo il primo costrutto, sarebbe restato a mio modesto pensar, il simbolo della casa della gente con la disposizione a braccia aperte ad accogliere il popolo. Adesso che accoglie? Si e no... la luce dal cielo. Mah, mi son dilungato, caro Vittorio, non ho mantenuto la parola di voler sorvolare sull'argomento, tanto è inutile. Solo l'aggravio spese, per tutte le sofisticate analisi universitarie per appurare il motivo dello "scocchiolamento" ecc. ecc. mi interessa sottolineare, che non dev'essere a carico della collettività, perchè sarebbe ingiusto e allora veramente poi... facciamo male amici!

Non è che alla fin fine se le dovrà accollare il nostro bel comune che poi ce lo potrà rifilare quell'aggravio, con la marmellata dolce spalmata su vari balzelli in modo che non ce ne accorgiamo? Perciò stiamo attenti, che fidarsi è bene, ma sinceramente i politici (ovviamente non tutti) questa fiducia, chiamatelo qualunquismo, me l'hanno ridotta al ...lumarièllo!

Io invece ero partito prendendo lo spunto dallo scritto di Salvatore Bozzacco, di qualche giorno fa, il quale con molta precisione lamenta una condizione di "impedonabilità" nel nostro paese, che, in parole povere ci impedisce di passeggiare senza rischio. L'amico Salvatore ha evidenziato dei problemi concreti, e io ne vorrei aggiungere qualche altro più attuale, più stagionale: la neve e il ghiaccio soprattutto. La nevicata questo febbraio è stata fortunatamente meno pesante dell'anno passato. Però, come un'influenza maligna, ha lasciato un brutto strascico che non va sottovalutato, un brutto strato di ghiaccio sui marciapiedi che parecchia gente ha fatto già sbattere a terra. E si sa che con le botte 'ncapo non si scherza! Mi puoi dire: ma questa è una scazzèlla che vai trovando! No, caro Direttore, qua non si può camminare più per le vie del paese, ma la cosa più assurda è che...manco sui marciapiedi che come dice la parola son fatti per far marciare i piedi! E' vero che per i vecchiardi come me è preferibile di questi tempi stare a casa, per evitare...pericolose sciuculate però, devi sempre andare a comprarti qualcosa, devi andare dal medico...e come ci vai? Ci vuole la mano di Dio! Mo' ve lo spiego. La piccola nevicata ha lasciato sui marciapiedi (di destra e sinistra) uno strato di ghiaccio molto pericoloso a camminarci sopra a meno che non ti vuoi mettere le scarpe coi ramponi degli alpinisti che ti costano un occhio della fronte! E questo almeno lungo tutto il tratto della Variante da via Isca fino alla "Rotonda" e giù per Via Caduti. Allora tu mi dirai: ma sei tanto fesso a camminare sul marciapiedi? Ebbene sì, accetto di essere fesso come male minore, perchè la sede stradale, per la verità, libera, ma solo dalla neve, ti insidia ancora di più, con le macchine che ti prendono da dietro, che non vedi, se cammini a destra, con quelle che ti trovi davanti, e ti bestemmiano (...ma che mi vai camminànno!?...) se cammini a sinistra. Allora, senza perderci in chiacchiere, ho visto qualcuno sbattere a terra, pardon, sul ghiaccio, mi è dispiaciuto per lui e per...me temendo di fare la stessa fine, poi mi sono pure arrabbiato perchè pulire la strada senza pulire il marciapiedi non ha molto senso per la circolazione dei pedoni e delle macchine perchè vengono costretti a procedere con grande disagio in istrada sia gli uni che le altre insieme. Certo il comune non può far tutto, però se c'è personale a spasso (soprannumerario, come si diceva una volta, in attesa dell'agile balzo nel ruolo) comunque pagato, potrebbe impiegarlo in questo lavoro "socialmente utile", se non possibile, invitare autorevolmente con proclama le persone che prevalentemente utilizzano quei tratti di marciapiedi, ad attivarsi con pala e pico, ciascuno per un piccolo tratto, a liberarlo del crostone di ghiaccio duro a sciogliersi per le temperature notturne... l'unione fa la forza, non mi sottraggo. E' una proposta. Certo che se mi vedessero da solo con pala e pico, la meglio fine che fare sarebbe se non in bocca, almeno a cavallo di un porco. Hai ragione comunque che c'è il rischio che quella fine la possiamo fare pure se siamo una schiera, ma in questo caso... aver compagni al duol, scema la pena!

Tornando coi piedi per terra, ognuno conosce la sua di strada, vi parlo della Variante (a certe ore traboccante di studenti a salire e a scendere). Non ne parliamo proprio di quella strozzatura improvvisa allo sbocco di ... Serrabocca! Pericoloso pure in assenza di neve-ghiaccio! Devi calcolare bene il tempo della filèra di macchine in arrivo, poi ti conviene sempre farti la croce nel...saliscendi! . Ma non finisce qua, diceva la buonanima scordata di Corrado. Sulla linea delle denunzie circostanziate fatte da Bozzacco, che per la verità è stato un ottimo lanciator di pietra nello stagno un po' stagnante dell'attenzione montellese, tocco solo un caso personale che solo a ricordare, mi fa rivedere le streghe! Poteva essermi fatale...Salendo una sera da via "Cannalòne" (più cara alla nostra memoria con questro nome) per il marciapiedi a dx, mi fermai un poco per calcolare bene sopra e sotto il traffico. Evitai di spostarmi a sx perchè c'era una filèra di macchine anche nella zona divieto e fui costretto a fermarmi un attimo sbarrato dalla sporgenza di una impalcatura che tronca il marciapiedi proprio sullo spazio d'accesso ad un cancello. Non l'avessi mai fatto. Un fetente di canaccio nero piluso mi investe con ringhio spaventoso, mordeva addirittura il cancello rabbioso di non potermi sbranare! Poi m'accorsi ch'erano più d'uno! Per un attimo inconsulto temetti che potessero balzar fuori (ho visto parecchia gente provar analogo spavento) ed allora li prevenni, e saltai fuori sulla strada trovandomi in faccia il muso mostruoso di un pulman silenziosissimo a scendere...non so come mi salvai...Ecco la ..."pedonabilità" di Montella.

Giuseppe Marano