Il bacino acquifero di Montella un patrimonio da preservare - Montella ha avuto la fortuna di avere sul proprio territorio uno dei bacini acquiferi più grandi e importanti d'Italia con sorgenti montane di acque purissime sufficienti ad alimentare l'approvvigionamento idrico di molti comuni irpini, fino ad integrare anche gli acquedotti di grandi città e dell'acquedotto Pugliese. Ad oggi per numerose ragioni, la situazione locale e nazionale della gestione della risorsa acqua, che per un referendum doveva diventare pubblica, lascia a desiderare. Dove è in mano pubblica a carattere consortile, come nel caso della Società Alto Calore abbiamo serie difficoltà economiche e gestionali dovute a mio avviso principalmente dal dover mantenere perfettamente funzionanti i siti di captazione, gli impianti di potabilizzazione, le vecchie ed obsolete reti distributive, la purificazione delle acque bianche e nere reflue.
Quando anche una delle suddette cose non rispondono ai requisiti ottimali per cui sono state progettate, si cade in incresciosi disservizi, con soventi, prolungate interruzioni della distribuzione e cosa ancor più grave, quando la mancata depurazione inquina o rischia di inquinare la falda e il grande fiume sotterraneo alimentato dalle numerosi inghiottitoi carsici esistenti nella zona. Le società pubbliche per l'acqua, a mio avviso hanno un difetto gestionale dovuto all'interferenza dei partiti politici, che cercano ognuno di nominare dirigenti di loro gradimento, spesso risultati non all'altezza dei compiti ad alto livello richiesti. In alcuni casi per ovviare a questo problema e a problemi economici dovuti ai grandi investimenti necessari, si sono costituite società miste pubbliche-private.
In altri casi si è disatteso il risultato del referendum, affidando ad alcune S.p.A. tutti i problemi gestionali dell'intero pacchetto acqua e anche di altri settori, quali la raccolta dei rifiuti, le reti di distribuzione del gas etc. Di conseguenza è logico che gli investitori privati, mettendo a disposizione i loro capitali, esigano dei lauti ritorni in interessi che nessuno potrà controllare. Gli scopi della gestione pubblica dovrebbero essere quelli di garantire degli ottimi servizi, con utili contenuti sufficienti a reperire le risorse necessarie, alla costruzione di nuovi impianti, al mantenimento, la manutenzione e la conduzione di tutto l'esistente. A mio avviso la situazione economica è il fattore più importante e oltretutto riguarda principalmente le tariffe da applicare agli utenti, che il sistema pubblico dovrebbe mantenere su livelli accettabili ed è per questo che i cittadini al referendum del 2011 preferirono il pubblico al privato. Alcune delle nostre amministrazioni, cercano di costituire delle società miste con prevalenza di capitali pubblici, sperando così di poter migliorare servizi e tariffe, non sappiamo se questa sarà una buona soluzione, sappiamo però che per dei comparti così complessi oltre ai capitali, servono bravissimi e onesti manager dirigenziali, staff tecnici di alto livello e strutture all'avanguardia. Parlando ora della situazione dell'approvvigionamento idrico e della depurazione delle acque reflue a Montella, l'attuale Amministrazione Comunale, con a capo il Sindaco Rino Rizieri Buonopane, che ricopre la carica di Presidente della Provincia di Avellino, dovrebbe, quale doppio azionista della Società Alto Calore, far sentire in seno alla stessa e con più determinazione quelle che sono le rimostranze dei cittadini montellesi, riguardo ai sempre più frequenti disservizi in merito.