Sali e tabacchi "Valori Sbollati" di Giuseppe Marano
Fino a poco tempo fa quando mi serviva qualche medicina, che il dottore sapeva, gliene chiedevo la prescrizione tramite wastàpp e lui gentilmente mi mandava onlàin la relatìva ricètta in farmacia. Dove mi recavo e prendevo le medicine senza dovere andare nell’ambulatorio già pieno di pazienti …impazienti ciascuno di entrare e sbuffanti per la durata della visita di chi era entrato prima. Con ogni rispetto umano è una sofferenza per me subire quella rèssa peraltro vociante.
Perché questa complicazione? Il serpeggiamento d’un sottile sadismo mascherato “giustificato” per ragioni di burocratica trasparenza? Un impegno occulto compiaciuto a rendere il facile difficile? Una volta dicevano: a chi giova? Mah.Un’altra cosètta: scrivo una lettera cartacea (sono ancora un primitivo) e la voglio imbucare (a proposito non ricordo se ci sono ancora le “buche” delle Poste Italiane per le lettere) vado al “Sale e Tabbàcchi” -sormontato dall’insegna che porta scritto pure VALORI BOLLATI-. Chiedo il francobòllo, in risposta uno sguardo sbalordito e le parole: -No, no, solo in posta si trova!-. Eggià, peggio dell’ambulatorio del medico, per quel minuscolo quadratino prezioso dentellato devi fare una gloriosa attesa a volte di un’ora per ritirare il cartellino col numero del turno…Una mattinata persa.
Ma altrove è pure così?
Buona giornata Peppino"
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